Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: bernini

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Manuale Seicento-Settecento

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Argan, Giulio 42 occorrenze

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rappresentazione, la natura profonda della realtà è lo spettacolo: l’accorgimento della doppia rappresentazione, che sarà ripresa più tardi da Bernini nella

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formazione di Bernini come di Pietro da Cortona, fino a costituire uno dei poli della dialettica interna al Barocco romano.

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Tornato a Roma, cercherà invano di emulare il Bernini nella Veronica di San Pietro; gli sarà più facile contraddirlo nelle lunghe, patite, spirituali

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GIAN LORENZO BERNINI (1598-1680) è stato architetto, scultore, pittore, autore di teatro e scenografo. I contemporanei hanno riconosciuto e celebrato

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Già Annibale Carracci aveva indicato nell’immaginazione la via dell’universale, della salvezza: per il Bernini è l’universale che si realizza, entra

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maggiore quanto più vasta e profonda e la prospettiva della storia. Tutta l’opera del Bernini mira a fare di Roma una città immaginaria realizzata

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Dalla Toscana arrivano, al principio del secolo, PIETRO BERNINI (1562-1629) e FRANCESCO MOCHI 1580-1654). Il primo è un artista colto ma debole

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Non solo nel Bernini ma in tutta la cultura del secolo alla prospettiva universalistica e ottimistica fa riscontro l’angoscia di una realtà ben

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poetica di un valore che la natura aveva e non ha più. L’aveva per gli antichi: e il Bernini non s’interessa tanto della (natura quanto del

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Il Bernini parte dal centro, dal punto più sacro della chiesa: inventa il ciborio sotto la cupola; decora i quattro pilastri; passa a definire la

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quattro pilastri, con due ordini di nicchie. ln quelle in basso, più profonde, Bernini colloca quattro statue gigantesche; ne esegue l una lui stesso

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Non si può, nel Bernini, disgiungere l’attività dello scultore da quella dell’architetto: sono complementari anche quando non si integrano nello

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michelangiolesca, il Bernini ha sostituito una circolarità spaziale, un moto d’espansione, a spirale.

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prospetta al Bernini. Prima di affrontarlo progetta i due campanili laterali alla facciata: progetto già del Maderno, che a sua volta l’aveva ripreso dal

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prospettica: come quella, per esempio, che si vede nell’Eliodoro cacciato dal tempio, di Raffaello. Il Bernini non si limita a uniformare l’allineamento

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Benché in San Pietro non possa fare a meno di misurarsi con Michelangiolo, la radice dell’architettura del Bernini è soprattutto bramantesca: lo

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L’unità che il Bernini ha dato a San Pietro non è soltanto visiva: da nessun punto di vista si doveva vedere tutto l’edificio (la sciagurata via

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, lo «respira» coni larghi strombi delle finestre dell’ultimo piano. Il Bernini gioca allo scambio delle tipologie: è palazzo e villa, così come la

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, restauri. Bernini vorrebbe poter modellare tutta la città con le sue mani, come fosse un’immensa scultura. Le chiese progettate nella sua maturità

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Scorre in tutta l'opera del Bernini, scendendo dalle remote fonti ellenistiche alla più commossa e cristiana ispirazione del Correggio, una vena

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FRANCESCO BORROMINI (1599-1667) è il grande avversario del Bernini; con la propria opera ne contesta, punto per punto, la poetica universalistica. E

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Per il Borromini è ricerca, tensione, rifiuto del mondo, volontà di trascenderlo. Il Bernini si esprime per larghi discorsi allegorici, mira alla

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risolto il Bernini (con cui il Borromini lavora in San Pietro e in palazzo Barberini) ponendo l’arte come immaginazione che si realizza, si

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effetto di contrazione opposto a quello, di espansione, che cercherà il Bernini in Sant’Andrea) pone un unico ordine di colonne (un motivo palladiano

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Non meno del Bernini, il Borromini si pone problemi ambientali, urbanistici; ma non si preoccupa affatto dell’aspetto rappresentativo, monumentale

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l'opposto di quello che aveva fatto il Bernini poco più avanti, nella stessa via, con la chiesa di Sant’Andrea. La piccola facciata, con la sua triplice

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Giovanni rimasto a mezzo lo amareggia, la ripresa trionfale dell’attività del Bernini col favore di Alessandro VII lo umilia. Poiché gli si impedisce di

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Ugualmente lontano dai grandi assunti ideologico-religiosi del Bernini e del Borromini, PIETRO DA CORTONA (1596-1669), pittore ed architetto, riduce

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della struttura e della «misura umana», anche nei confronti delle opposte tendenze, all’espansione e alla contrazione spaziale, del Bernini e del

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plastico articolato, la sua ragione non più soltanto architettonica ma urbanistica. Il primo ad avvedersi della novità sarà proprio il Bernini, benché non

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: lo stesso Bernini attraversa un periodo «classicista», mentre Borromini si forma addirittura nel cantiere vaticano, collaborando con il Bernini all

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funebri o festivi, canonizzazioni, quarantore, di cui non disdegnano farsi registi architetti celebri quali Bernini, Pietro da Cortona, Rainaldi

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delle tre vie (alla chiesa di Santa Maria di Montesanto, tuttavia, il Bernini volle dar forma ellittica per meglio adattarla all’ angolo d’ apertura delle

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La scultura romana del Seicento e naturalmente dominata dal Bernini, nella cui bottega, che si aggiudica le commissioni più importanti, lavorano

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della situazione artistica romana del tempo, l’esatto contraltare del francese, Bernini: a Parigi, ammirando i Sette sacramenti e la Morte di Focione

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quella città pienamente europea quale era dovesse incontrare, dopo il Correggio, studiato direttamente sulla cupola di Parma, il Bernini, il trionfo del

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architetto a Messina (tre chiese, distrutte dal terremoto del 1908) e a Parigi. A Roma il Guarini aveva studiato le opere del Bernini e del Borromini

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Dopo l'ultimo grande contrasto di idee, quello tra il Bernini e il Borromini, l’arte si ritira dai grandi problemi e si restringe nei proprii, quelli

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attraverso la versione del Bernini, che aveva ridotto il tempio rotondo classico ai suoi elementi visivi essenziali: il corpo convesso del tamburo e

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, nel Seicento, il Bernini, il Cortona, il Fontana. Il palazzo fissa il tipo della facciata lunga, piatta, quasi senza membrature, qualificata soltanto

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piccola chiesa di Santa Maria dell’orazione e morte dimostra di avere studiato a fondo, sul Borromini, sul Bernini e sul Rainaldi, la storia del tipo, quasi

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dal mausoleo o dalla stele classica. Non si propone di ridurre ad ordine e simmetria le movimentate masse del Bernini, perché, come si vede, nel

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